Non dimenticherò la mia esperienza di giocatore di poker e chiederò con veemenza la legalizzazione del poker live e l’investimento sul betting exchange, ha scritto veementemente, due giorni fa, il neodeputato del Pd Mario Adinolfi in una nota su Facebook in cui elenca le sue future iniziative parlamentari. Adinolfi ha un illustre predecessore nel compagno di partito Massimo D’Alema. Nel 1999 il governo D’Alema trasforma per decreto il gioco della tombola in Bingo, manda in soffitta la tombolata di quartiere coi fagioli secchi, calano come falchi in Italia le multinazionali dell’azzardo e nascono grandi sale da gioco che attirano soprattutto anziani. Monta un piccolo scandalo: un governo di sinistra che si fa biscazziere a spese dei pensionati!? A tappare la falla con le mani ci prova l’ex Ministro della Finanze Ottaviano Del Turco intervistato nella puntata di Report Dietro al Bingo: Ma io non sto dicendo che [i decreti che istituivano il Bingo] li ho firmati con l’idea di dire: “Adesso cambio il costume del nostro paese, miglioro la condizione sociale”. No, adesso si mettono un po’ a posto i conti dello Stato, un po’ meglio, ecco, tutto qui. Ossia, se non vogliamo finire come la Grecia anche il poker va bene. La ripresa del Pd si fa sempre più difficile.
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Parlo da giocatore anch’io e dico: ben venga il poker live. Intanto un fatto: gli appassionati del gioco non smetteranno di giocare, proibizione o meno, visto che il poker non è stato inventato l’altro ieri e gente appassionata ce n’è da sempre. Visto poi che quello online è già legale, perchè non rendere legale anche quello dal vivo? Non credo proprio che questo possa incidere sul numero dei giocatori, come paventano molti che invocano la distruzione delle famiglie a colpi di poker. Ad un computer hanno accesso tutti, e il poker certo non è la cosa più pericolosa che si trova online. E che dire poi delle partite trasmesse in tivù? Vogliamo proibire pure quelle? Il proibizionismo non è MAI la soluzione. E in ogni caso mi sembra giusto che lo stato ci guadagni. Che poi non sia la soluzione per uscire dalla crisi, mi pare palese, non c’è neanche da discuterne seriamente.