C’è uno che vorrebbe farci assicurare obbligatoriamente contro i terremoti [traduzione: ingrassare l’azionista delle assicurazioni]. A questi avvoltoi in grisaglia rispondo con le stime provvisorie dei danni del sisma emiliano: 500 milioni di euro solo nell’agroalimentare. Aggiungendo la ricostruzione di case e edifici storici facilmente si supera il miliardo, e parliamo di un’area relativamente piccola compresa tra Modena Ferrara e Bologna ma, alla luce dell’entità presunta dei danni, ad altissimo valore aggiunto culturale e industriale, una popolazione che il terremoto se l’è già ripagato col lavoro, le esportazioni, le tasse e i mutui accesi con quei grassatori delle banche. Ossia, gente che si fa il culo e non sta “seduta a mangiare pasta col pomodoro”, come disse la ministra stando in piedi per farci più autorevolmente capire che a lei il carboidrato col pomodoro proprio non va. Certi pseudo-tecnici l’assicurazione obbligatoria dovrebbero proprio usarla come supposta, e oggi mi sento buono: ho pensato cose anche peggiori.
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