A me non è dispiaciuto, anche se non lo collocherei fra i migliori in assoluto di Woody Allen. Superata la forse un po’ troppo lunga sfilata iniziale di cartoline parigine in technicolor – Allen cerca di ritrovare Washington Square e il jogging a Central Park ovunque vada -, ecco il collaudato campionario di caratteri: lo scrittore imbranato e la tenera francese che lo salverà da una fidanzata californiana nevrotica che se la fa con l’amico professore saccente. La morale della storia, raccontata con garbo e condita con alcune battute divertenti, è condivisibile: devi vivere nel presente, perché mitizzare il passato, col rischio di trasformare i grandi nomi della cultura in macchiette di un teatrino immaginario, ti fa perdere ciò che la vita ha di bello da offrirti qui e ora. Guardabile, buona musica retrò, 7 e mezzo. Carla Bruni? Fa quello che può, ma non è uno dei motivi per andarlo a vedere.
-
Articoli Recenti
Archivi
Categorie
- Al bar
- Al supermercato
- Ambiente
- Amore
- Archiettura
- Bestiario
- Cinema
- Comunicazione
- Consumismo
- Consumista compulsivo
- Crimini in tempo di pace
- Cucina
- Economia
- Energia
- Filosofia
- Giochi
- Immobiliaristi
- In casa
- In strada
- Internet
- Letteratura
- Musica
- Poesia
- Politica
- Salute
- Scienza
- Scribacchini
- Società
- Sport
- Superstizioni
- Teatro
- Televisione
- Tutto il resto
- Uncategorized
Blog 1.0
Cinema
Energia
Fine dell'impero
Meta
Annunci